
Dopo “appena” 5 ore di viaggio , tra strade chiuse, code, blocchi dell’ esercito e chi più ne ha più ne metta…. riesco ad arrivare a Piedilama, piccola frazione di Arquata del Tronto.
La zona è gravemente colpita dal Sisma del 2016……: avevo già preso visione di questi luoghi e torno qui dopo alcune settimane.
L’impatto, quando si arriva ad Arquata, dalla Salaria, è molto forte:il paese intero è crollato sul crinale della montagna.
Mi fermo al posto di blocco per farmi riconosce e per ottenere il PASS: infatti sono in “zona rossa” e tutta l’area è completamente chiusa , sorvegliata dall’esercito. Prima di partire ho infatti richiesto le autorizzazioni per il lavoro che devo svolgere.
Ottenuto il pass e mi dirigo verso Piedilama, che dista circa 3 km. Arrivo alle 12.00. Il termometro segna 36°.
Nonostante ritengo di avere una certa esperienza e visto molti edifici lesionati a causa del Sisma, oggi rimango impressionato dalla devastazione: da un intero paese massacrato e vuoto. Come bombardato.
Infatti la frazione è completamente distrutta e il silenzio che mi circonda è spaventoso….. surreale.
Trovo una piazzola al sicuro e apro mio “ufficio, che altro non è che il bagagliaio della mia macchina. In realtà non sono completamente solo; arriva un simpatico cane che mi annusa ed accoglie : probabilmente è abbandonato o di qualche residente che non è più qua.
Ho necessità di sedermi per rielaborare i dati del drone sul portatile. Di fronte c’è un bar e di quel che ne rimane fuori ci sono alcuni tavoli di legno ed alcune seggiole, pressochè putrefatte dall’inverno. Ne trovo una che stà in piedi la prendo.
Oggi farò un rilievo aereo con il drone certificato : la commessa mi è stata fatta da un importante Studio di Architettura che si occuperà della ricostruzione di un aggregato a Piedilama.
Il motivo per cui è necessario ricorrere al Drone? è molto semplice. L’area è inaccessibile con qualsiasi mezzo…. e per lavorare occorre in ogni caso vedere, fotografare e rilevare gli immobili colpiti.
Il rilievo quindi ha lo scopo – oltre che di fotografare – anche di effettuare un delicato lavoro di restituzione grafica ed architettonica in 3D in post produzione .
Il lavoro è proseguito in Studio. Abbiamo dapprima creato la nuvola di punti dell’aggregato, fino ad avere il modello 3D della zona interessata ed oggetto di studio.



Infine abbiamo prodotto il plastico con stampante 3D ricostruendo il modello dai dati, dalle foto e rilievi.
Un plastico…..un po come si faceva una volta con polistirolo, cartone, stecchini…… ma con una stampante 3D: utilissimo per “vedere” e toccare con mano questi luoghi , prima delle demolizioni e poi successivamente per la ricostruzione
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