1948-2018 a Settanta anni dal terremoto della Valtiberina

Settanta anni fa, esattamente il 13 Giugno del 1948 alle ore 10, la Valtiberina venne colpita da un forte terremoto (circa 5.0 della scala Richter).

Mio padre e sua sorella erano in chiesa, a San Francesco  dove stava per iniziare la S. Messa.

Aveva otto anni e ancora oggi, ricorda nitidamente quei momenti: il forte boato, il rumore dei calcinacci, la polvere. E un morto.

Morì infatti una donna;  un insegnante colpita dalle pietre di un cornicione caduto dalla chiesa.

Come sempre si susseguirono le repliche e la paura,  in un paese che ancora aveva le scorie della guerra.Vennero sfollate circa 2500 persone nelle tendopoli  e arrivò  anche l’allora Presidente De Gasperi per verificare la situazione.

La nostra vallata è una zona storicamente e ciclicamente colpita, testimonianze di eventi paragonabili al recente sisma del Centro Italia del 2016 (6.5 Richter)   che non è poi così distante in linea d’area , sono nella nostra terra con cadenze centenarie:

Il Terremoto di Monterchi del 1352 (6.4 Richter)

Nel 1458 a Cittá di Castello ( 5.8)

Nel 1558 (5.1)

Nel 1694 (5.1)

Nel 1789 (5.8) dove si contarono oltre 500 vittime

Nel 1865 (5.1)

Nel 1917 (5.8) dove si contarono ( solo) 23 vittime in quanto venne alle 11 di mattina con gran parte delle gente al lavoro sui campi. Monterchi rasa al suolo.

poi quello del 1948, fino ai più recenti eventi del 1997.

Pertanto, una zona assiduamente colpita da eventi con megnitudo importanti  e dove il tema  e la sensibilizzazione soprattutto è e rimane un tema importantissimo ai fini della prevenzione.

In questi anni qualcosa di buono è stato fatto; ad esempio l’iniziativa della Regione Toscana di dare un contributo a fondo perduto per interventi di prevenzione sismica sugli edifici privati e pubblici della vallata. Bando che ha ottenuto un buon successo in Valtiberina e che  testimonia una certa sensibilità su questo tema.

Ma la coscienza pubblica sull’argomento, deve essere il primo passo per  avere una maggiore consapevolezza sul tema della sicurezza delle nostre abitazioni, che invece tuttora è e rimane rimane spesso un tabù . Non sappiamo o non ci rendiamo conto di quanto il nostro tessuto edilizio, sociale e urbano  sia vulnerabile in tal senso.

Non mi riferisco pertanto solo alle abitazioni, che sono pure un tema importante, ma a tutti gli ambienti ed i luoghi che compongono un tessuto sociale: chiese, scuole, palestre, ospedali, le stesse strade che devono essere vie di fuga e luoghi sicuri. Ma poi lo sono?

Qundi su questo delicato tema, qualcosa è stato fatto, ma una maggior coscienza pubblica, a partire dall’ affrontare il tema nelle scuole, permetterebbe a tutti di avere una maggiore consapevolezza e preparazione  su quello che è e rimane un elemento che storicamente caratterizza questa terra e di cui occorre seriamente tenerne conto.

 

 

 

 

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